È importante che i partner di una coppia comprendano che il loro rapporto è basato su una continua “alimentazione” o “inseminazione” RECIPROCA.

Se questo vale in genere nella vita privata è anche molto vero tra soci o elementi dello stesso team.

Stephen Covey parlava nel suo libro “Le 7 regole per avere successo” di comunicazione sinergica.

Quando parliamo di COMUNICAZIONE SINERGICA non facciamo altro che aprire la mente, il cuore e le nostre facoltà espressive a nuove possibilità, a nuove alternative e a nuove opzioni.

Tutti sappiamo che i partner di una coppia o gli elementi di un team possono essere diversi per età, ceto sociale, cultura, gusti. Ognuno ha la sua individualità sia da un punto di vista caratteriale, in base agli ambienti e ai copioni che ha “frequentato”, sia da un punto si vista genetico, perché grazie alla teoria dei 3 cervelli di MacLean, sappiamo che ognuno ha un comportamento direttamente proporzionale al proprio temperamento.

E sono proprio quei copioni che rallentano le interazioni e la comunicazione sinergica E SAI PERCHE’?

Perché nelle nostre vite familiari passate o in altre interazioni (scuola, amici, lavoro) molti di noi NON hanno mai fatto esperienze o allenamenti neanche di un modesto grado di sinergia o di interazione. Abbiamo ricevuto in sostanza addestramenti e copioni “bloccanti”, che ci hanno portato a metterci su forme difensive e protettive di comunicazione e nutrire credenze e convinzioni che non ci fanno avere fiducia completa nella vita e negli altri.

Pensa a quante volte, dietro consiglio dei “grandi” siamo dovuti stare attenti a “non prendere le caramelle dagli sconosciuti“!

La mia personale considerazione, su quello che hai appena letto, è che questo è uno dei più grandi sprechi della vita: relazionarsi senza interdipendenza e senza usare una comunicazione sinergica.

È un grande potenziale poco sviluppato e poco utilizzato. Lo noto spesso quando inizio un lavoro con i team o le organizzazioni. Quasi tutti gli elementi parlano prima di se e poi del team. Il PRONOME PIU’ USATO è “IO” e QUELLO MENO USATO è “NOI”.

E spesso gli faccio notare che tutti abbiamo un ricordo dove in situazioni di emergenza, o magari in casi agonistici nello sport o in vicissitudini personali, la comunicazione sinergia ha fatto emergere il meglio di noi e degli altri, e se facciamo mente locale, abbiamo solo soffocato per un attimo il nostro ego o l’orgoglio personale, nello sforzo di salvare qualcosa o qualcuno.

CONCLUDENDO: apprezza sempre chi di nota o ti da fiducia quando non sei nessuno, sia nel privato che nel professionale.

La maggior parte delle imprese (o delle persone) creative sono in una certa misura imprevedibili. E agli occhi di molti sembrano misteriose, audaci, che procedono per tentativi. E le persone, a meno che non abbiano un’alta tolleranza per il “mistero”, il rischio e traggono la loro sicurezza dalla fedeltà ai principi e ai valori interiori, trovano snervante e spiacevole essere coinvolte in imprese altamente creative. Non sto dicendo che bisogna calpestare i propri valori, ma sto affermando che per molte persone il loro bisogno di sicurezza certezza e prevedibilità è troppo grande e a volte paralizzante!

QUINDI utilizzando questo tipo di comunicazione sinergica e interdipendente si rafforza la fiducia tra le parti, e come dico spesso nelle mie aule, inizi a costruire una COMUNICAZIONE ANTISISMICA.

Perché quando mancano stima ed affetto ogni piccola scossa può trasformarsi in terremoto.

L’unica responsabilità che abbiamo è chiedersi: “ho dato il meglio di me in questa comunicazione” e non preoccuparsi sempre se sono gli altri a dare il meglio di loro.

La vita è nostra!

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GIANLUCA BUCCI


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