Nelle aziende di servizi si possono avere due tipi di leader di successo: quelli che sono cresciuti alimentando l’attività o creandola essi stessi (orientamento al compito) e quelli che hanno la speciale abilità di risvegliare l’energia o l’entusiasmo di altre persone (orientamento alla relazione).

Il miglior leader in assoluto è una combinazione dei due.

La teoria della LEADERSHIP SITUAZIONALE, elaborata da Hersey e Blanchard negli anni ’70, supera gli schematismi e i “dogmatismi” delle precedenti teorie sulla leadership, affermando che non esiste un modo “giusto” di essere capo, non è possibile definire un solo stile di leadership sempre valido, ma al contrario bisogna scegliere lo stile più appropriato alle diverse situazioni.

Come faccio a decidere lo stile giusto?

Uno dei modi è quello di riuscire a “misurare” la “MATURITÀ” della persona.

Come faccio a misurare la maturità di un collaboratore?

Immagina di avere due parametri da considerare uno è la volontà e l’altro è la capacità (intesa come competenza e abilità al compito da svolgere).

Se la volontà è alta e la capacità è bassa puoi utilizzare una leadership prescrittiva.

Il leader definisce i ruoli e dice alle persone che cosa fare, come e quando.

Se invece la volontà è alta e la capacità anche, allora si può utilizzare lo stile del delegare perché hai collaboratori capaci e motivati.

Lo stile di leadership più adatto a ciascuna situazione è una miscela di comportamento direttivo e comportamento di relazione: ogni stile specifico si può dunque rappresentare come un punto su un piano cartesiano.

Asse della guida (orientamento al compito) e asse della relazione.

Su questo piano si possono definire quattro aree, corrispondenti ad altrettante tipologie di leadership:

– PRESCRIVERE (alta guida e bassa relazione): il leader definisce i ruoli e dice alle persone che cosa fare, come e quando.

– VENDERE (alta guida e alta relazione): il leader definisce gli indirizzi, ma mediante la spiegazione e la comunicazione a due sensi cerca di far accettare ai collaboratori le ragioni delle scelte.

– COINVOLGERE (bassa guida e alta relazione): sia il leader che i collaboratori contribuiscono al processo decisionale e il ruolo principale del leader è di comunicazione e sostegno.

– DELEGARE (bassa guida e bassa relazione): il leader definisce gli obiettivi, i collaboratori decidono i piani di attuazione.

Adesso hai due possibilità finire di leggere queste poche righe e decidere se ti è piaciuto o meno, oppure:

1 prendere carta e penna

2 elencare i cinque collaboratori a te più vicini

3 decidere il loro grado di maturità inserendoli negli assi capacità e volontà

4 stabilire quale debba essere il tipo di leadership da utilizzare con loro.

So che può sembrare elementare e banale, ma un mio formatore a fine anni 90 mi disse:” per avere successo nella vita bisogna essere disposti a fare volontariamente cose che anche un incapace non fa”.

In sostanza il mettere in pratica piccole cose fa la vera grande differenza, perché spesso sono proprio le piccole cose che sono le più importanti e che vengono giudicate inutili da molti.

Fai piccole cose come questo esercizi perché è la somma di piccole cose che fa nascere grandi opere!!!

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GIANLUCA BUCCI


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